LA PROTEZIONE DEL DONATORE E DEL RICEVENTE
Nel sangue possono essere contenuti agenti infettivi (batteri, virus,
sostanze tossiche). Con la trasfusione sono trasmessi da un individuo all’altro.
Occorre pertanto essere sicuri che il sangue prelevato non contenga
assolutamente questi agenti infettivi. In particolare i responsabili di
infezioni da HIV, epatite da virus B e C, sifilide, malaria, cytomegalovirus.
Occorre offrire sangue sicuro. A questo scopo il donatore deve compilare un
questionario, eseguire una visita medica, essere sottoposto ad esami
di laboratorio che escludano la presenza nel sangue di agenti infettivi e
d’altra parte garantiscano del buon stato di salute del donatore (glicemia,
azotemia, transaminasi, colesterolo, trigliceridi, emocromo, sideremia) oltre ad
un ECG e la misurazione della pressione arteriosa.
Il questionario, cui si deve rispondere con assoluta correttezza, deve servire a
garantire la sicurezza della trasfusione.
I
donatori devono essere informati dei motivi per i quali viene richiesta la
compilazione del questionario, l’accertamento dei requisiti fisici e le indagini
per la validazione biologica delle donazioni.
Devono avere le informazioni sul rischio che malattie infettive possono essere
trasmesse con il sangue ed i suoi prodotti.
Devono essere messi al corrente degli eventuali motivi per cui non possono
donare sangue, qualora provochi effetti negativi sulla propria salute o
costituisca rischio per quella dei riceventi.
Per molte malattie esiste un periodo di incubazione o “periodo finestra” nel
quale la malattia è già in atto, ma non è ancora evidenziabile dagli esami
sierologici.
L’adozione di tecniche NAT ha permesso di ridurre a pochi giorni questo
intervallo, ma non di abolirlo.
Se, dagli esami effettuati risultano alterazioni del sangue o, al colloquio
medico si evidenziano alterazioni organiche, anche per la tutela della salute
del donatore, questi viene sospeso o in via definitiva o per un periodo di tempo
variabile secondo le direttive della legge.
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